VOTO DI SCAMBIO

Il voto di scambio è il voto dato, ma non motivato da scelte politiche frutto di riflessioni sincere e disinteressate, bensì corrotto da qualche tornaconto ricevuto da parte di chi si candida o chi per lui.
Nella nostra storia già i Romani avevano preso in considerazione la questione tanto è che Il termine ambitus designava il reato di compravendita dei voti. Vennero fatte molte leggi contro questo reato. Anche le largitiones rientravano in questo reato.
Le più famose sono:
La Lex Poetelia (358) proibiva ai candidati di fare propaganda nei giorni di mercato o di frequentare i luoghi dove la gente si riuniva.
La Lex Cornelia Baebia (181) decretava per i colpevoli di ambitus l'esclusione dalle elezioni per dieci anni.
La Lex Acilia Calpurnia (67) prevedeva l'esclusione dal Senato e l'esclusione perpetua dall'ufficio.
La Lex Tullia (63), proposta da Cicerone, aggiungeva alle condanne previste dalla Lex Acilia Calpurnia la pena di dieci anni di esilio.
La Lex Licinia venne approvata nel 55 durante il secondo consolato di M. Licinius Crassus e Cn. Pompeius Magnus. Questa legge era diretta contro coloro che organizzavano il controllo dei voti (sodales).
La Lex Iulia de Ambitu, approvata nel 18 ai tempi di Augusto, escludeva per cinque anni dall'ufficio i colpevoli di corruzione elettorale.

Nell'8 venne emessa una nuova Lex Iulia de Ambitu che richiedeva ai candidati di depositare una somma prima della campagna elettorale. Il denaro sarebbe stato sequestrato in caso di corruzione elettorale. Se un candidato avesse usato violenza sarebbe stato condannato all'esilio.
2014 anni dopo simo ancora qui...
Possiamo, quale sintesi, arrivare ai giorni nostri con significativi progressi.
In The Limits of Public Choice: una critica sociologica della teoria economica nota che voto di scambio è spesso considerato immorale, in quanto gli utili dovrebbero essere determinati sulla base dei meriti della questione. Si è visto come meno grave il reato di corruzione, anche se in alcuni paesi è ancora illegale. Tuttavia, voto-trading può essere visto anche come benefico per la democrazia, in quanto rende possibile per le minoranze di esercitare una certa influenza e alleviare così la tirannia della maggioranza. In questo modo, il voto-trading è simile a coalizioni, che coinvolge anche lo scambio di politiche e di contrattazione su posizioni di gabinetto al fine di ottenere la maggioranza parlamentare necessaria per l'approvazione.
Ci sono state proposte accademiche per snellire il processo di negoziazione riferite al voto legislativo creando un mercato mediato dai leader di partito in cui i membri comprano e vendono voti ai prezzi fissati dalla domanda e esigente.
Udehn un noto  sociologo affiliato con l'Università di Uppsala. contesta l'ipotesi di auto-interesse per la politica, che si trova al centro della ortodosso metodologia scelta pubblica. La sua tesi sostiene che l'uomo politico agisce sia per quanto riguarda gli interessi di gruppo e l'interesse pubblico in modi che negano la motivazione esclusivamente egoista. Udehn fa notare la tendenza più recente per trattare l'assioma tornaconto abbastanza ampio da includere anche l'altruismo, ma egli respinge l'interpretazione più ampia come vacuo. Il suo costo, poi, è presentata soprattutto contro una scelta pubblica ortodossa in cui, senza scuse, l'interesse è identificata con l'egoismo. 
In queste chiare disquisizioni che ridotte ai minimi termini sono risolvibili attraverso la trasparenza, "il voto di scambio vive sin che trasparenza non giunga". Fortunatamente anche senza la dovuta trasparenza c'è la teoria della scelta pubblica (Public Choice) che è una teoria economica elaborata negli Stati Uniti negli anni sessanta e sviluppata negli anni settanta, principalmente ad opera di James M. Buchanan che nel 1986 per questi studi vinse il Premio Nobel per l'economia.
Questa teoria, impiegando gli strumenti e i metodi della Scienza economica, si propone di studiare il comportamento degli attori che operano nella scena politica, tradizionalmente appannaggio della Scienza politica e della Sociologia.
A questo proposito, non unico studio ma significativo  osserviamo, quale esempio, la ricerca è sostenuta da una sovvenzione della National Science Foundation  con l'assistenza di Rod Gretlein e Mark Winer.
Possiamo così guarrdare un  saggio che  riporta i risultati di esperimenti di contrattazione studiati su diverse  persone e  altri esperimenti di contrattazione eseguiti utilizzando diversi scenari di trading voto alternativo. Questi esperimenti sono stati progettati per prova: (1) Riker e Brams 'controversa ipotesi che il voto di scambio possano produrre risultati inferiori come contro l'ipotesi alternativa che votano induce scambio di mercato come' efficienza nei corpi di voto; (2) la relativa adeguatezza dei diversi giochi concetti di soluzione teorici per i giochi di trading voto senza un vincitore Condorcet (core); e, (3) l'adeguatezza del nucleo stesso.
In primo luogo, sulla base di diciotto esperimenti con impegni vincolanti, troviamo qualche supporto per Riker e Brams 'ipotesi: in nove studi, i soggetti in primo luogo il commercio ad un risultato Pareto* dominato. In cinque di questi studi, tuttavia, questi risultati sono infine spostati da quelle efficienti Pareto*. Senza impegni vincolanti, tuttavia, troviamo poco sostegno per il 'paradosso del voto di scambio' ipotesi. In particolare, mentre sei delle sette prove di esiti di un gioco di rendimento a 3 persone «equa», diciassette prove di diversi giochi a 5 persone senza impegni vincolanti sostengono con forza la soluzione competitiva come un gioco concetto di soluzione cooperativa, e suggeriscono che il V -set e M 1 contrattazione set o sono ridondanti o inutili. Sette prove ciascuno dei sei giochi a 5 persone con un vincitore Condorcet (nella quale le preferenze collettive possono essere cicliche (cioè non transitive) anche se le preferenze dei votanti non lo sono individualmente. Questo è un paradosso perché significa che i desideri della maggioranza possono essere in conflitto gli uni con gli altri. Questo succede quando le maggioranze in conflitto sono ognuna composte di gruppi di individui differenti).(core), tuttavia, suggeriscono che i soliti concetti di soluzione statici può essere insufficiente per il trattamento di giochi con qualsiasi grado di complessità strategica interessante.
*In economia, il principio di Pareto è un modo di rappresentare in forma grafica gli aspetti prioritari di un problema o un fenomeno.
Nel 61 a.C., il tribuno della plebe Marco Aufidio Lurcone magistrato della Repubblica romana, imparentato con l'imperatore romano Tiberio, fece promulgare una legge,  la Lex Aufidia o Lex Aufidia de ambitu(Lex Alfidia de ambitu). Questa legge regolamentava le donazioni alla plebe, dei candidati obbligando il candidato che avesse promesso e pagato del denaro in cambio di voti e che avesse effettuato il pagamento a versare a vita 3000 sesterzi l'anno di multa, mentre esonerava dal pagamento quei candidati che non avessero pagato malgrado le promesse; Lurco ebbe una causa contro Publio Clodio Pulcro a causa di questa legge.  La Lex Aufidia è nota attraverso l'interpretazione data da Marco Tullio Cicerone (ad Atticum., i.16),  parte in causa nel processo.

Per concludere le variabili dei voti di scambio oggi non sono altro che un algoritmo euristico che viene letto  permettendo di valutare delle soluzioni di partenza e che ricombinandole ed introducendo elementi di disordine sono in grado di crearne di nuove nel tentativo di convergere a soluzioni ottime. Queste tecniche sono utilizzate per tentare di risolvere problemi di ottimizzazione per i quali non si conoscono altri algoritmi efficienti di complessità lineare o polinomiale. 


Eppure la nostra cultura si è evoluta da queste monete:














a queste monete!











Insomma un “già visto” in evoluzione,  lo scopo finale? Non fare trasparenza!
Forse la nostra evoluzione si sta femando o facilmente stiamo entrando in una fase di involuzione, il fatto è grave poichè pone ancora l'interesse di pochi sopra la vita dei semplici.
Sapere Aude!
-mm-